Splendido l'inverno in Etiopia: il cielo è terso, senza una nuvola. Sull'altopiano dove si trova Addis Abeba, a 2.400 metri di altezza, in particolare, la temperatura varia di soli due o tre gradi tra inverno ed estate. Il periodo maggio-giugno è quello meno caldo, perché nella stagione delle piogge, da aprile a settembre, il cielo è costantemente coperto e la minore insolazione rende il clima più fresco. Il monsone invernale, secco, da ottobre a marzo rende il clima straordinariamente asciutto.
Amo molto viaggiare, ma in Etiopia sono andato, fino ad ora, solo per impegni lavorativi: spero di aver occasione e tempo di visitarla anche per svago. Non molti giorni a disposizione e molti impegni dunque, ad Addis Abeba, grande come Roma, estremamente diversa da una metropoli europea, con strade larghe intervallate continuamente da traverse più strette e soprattutto tutte sterrate, dissestate e polverose, anche per i continui lavori di ristrutturazione e costruzione di nuovi edifici di abitazione e alberghi. A occhio direi che, in proporzione, Addis abbia più alberghi di New York. Mi spiegano infatti che è il centro nevralgico di contatti con i rappresentanti politici, di istituzioni pubbliche e private, di commercio e intervento, di tutta l'Africa, ospitando delegazioni provenienti da tutti gli stati, in quasi tutti i periodi dell'anno. Via vai continuo, quindi, movimento, ed enorme traffico, quasi sempre caotico, agli occhi di un europeo: il sud d'Italia moltiplicato per tre.